NEUROPSICOMOTRICITA'

La neuropsicomotricità dell’età evolutiva è una disciplina che si occupa dell’abilitazione, riabilitazione e prevenzione delle disabilità che coinvolgono i bambini in età evolutiva, cioè la fascia di età che va dai 0 ai 18 anni. 

 

Questa figura professionale, nota anche come terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE), opera all’interno di un modello bio-psico-sociale della disabilità, seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e utilizzando la Classificazione Internazionale del Funzionamento, delle Disabilità e della Salute per definire gli obiettivi di intervento.

La formazione del professionista TNPEE avviene attraverso corsi di laurea triennali di primo livello in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva. 
I laureati acquisiscono competenze per collaborare con l’equipe multidisciplinare e per svolgere interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione nei settori della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo.

Tra tali disturbi di sviluppo si annoverano: i disturbi neurologici, i disturbi sensoriali e i disturbi neuromotori (paralisi cerebrali infantili; distrofie; paralisi ostetriche, ecc.), i disturbi della coordinazione motoria (disprassia evolutiva), i disturbi dello spettro autistico, i ritardi psicomotori e cognitivi, i disturbi dell’attenzione, i disturbi specifici di linguaggio e di apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia, disgrafia), le sindromi genetiche.

Per quanto riguarda gli ambiti di intervento, il neuropsicomotricista lavora con bambini affetti da malattie neuropsichiatriche, concentrandosi sulla neuro-psicomotricità e altre aree correlate (riabilitazione).
Aiuta i bambini a sviluppare abilità motorie, cognitive ed emotive (abilitazione).
Promuove la salute e previene disabilità attraverso interventi mirati (prevenzione).

Il TNPEE svolge un ruolo cruciale nel supportare lo sviluppo armonico dei bambini, favorendo il loro benessere fisico, emotivo e cognitivo.

 

Il termine “Neuropsicomotricista”

È associato al Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) perché la parola stessa “Neuropsicomotricista” è composta da tre elementi chiave presenti nel D.M. n. 56 del 17 gennaio 1997: NEURO, PSICO e MOTRICITÀ. Ognuno di questi elementi è legato a un aspetto specifico di questa professione.

 

NEURO si riferisce al sistema nervoso centrale e periferico. I TNPEE lavorano per migliorare le funzioni cerebrali dei bambini, come l’attenzione, la memoria, il linguaggio e il ragionamento. Questo è particolarmente importante per i bambini con disturbi neurologici o problemi di sviluppo.

PSICO si riferisce alla dimensione psicologica e alle funzioni mentali. I TNPEE considerano l’impatto delle difficoltà motorie sul benessere emotivo e psicologico del bambino, e lavorano per migliorare la loro autostima, fiducia in sé stessi e abilità sociali.

MOTRICITÀ si riferisce alle abilità motorie e al movimento. I neuropsicomotricisti lavorano per migliorare la coordinazione, l’equilibrio e la forza muscolare dei bambini, aiutandoli a sviluppare abilità motorie appropriate per la loro età.

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva si concentra sull’intervento precoce e sull’assistenza ai bambini con difficoltà nello sviluppo motorio, cognitivo e affettivo. L’obiettivo è promuovere la crescita e lo sviluppo ottimali attraverso un approccio che tenga conto di tutti gli aspetti della vita del bambino. Pertanto, il termine “neuropsicomotricista” è usato per descrivere questi specialisti e sottolineare la loro competenza nelle aree della neurologia, psicologia e motricità durante l’età evolutiva.

 

La professione del terapista dell’età evolutiva, unica tra le professioni sanitarie riabilitative, si caratterizza, da un lato, per la sua vocazione infantile, ossia per la sua competenza specifica sui bambini dalla nascita fino ai 18 anni di età, cui esclusivamente rivolge il suo intervento[10] e, dall’altro, per un intervento di tipo globale, attento a considerare, per ogni fascia d’età, l’equilibrio complessivo e l’integrazione di tutte le funzioni e le competenze nonché l’interazione tra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.

 

Il Neuropsicomotricista collabora nell’equipe multi-professionale alla valutazione e all’elaborazione del progetto riabilitativo, curando l’attuazione di un preciso programma di intervento; adotta strategie e tecniche necessarie a raggiungere quelle condizioni in cui funzioni e abilità cognitive e motorie possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base.

 

Le competenze del TNPEE sono molteplici ed ancora una volta interagenti in maniera complessa: • la presa di coscienza di sé; • la presa di coscienza dell’altro; • la presa di coscienza delle regole che definiscono i rapporti interpersonali e, più in generale, del gruppo sociale; • il padroneggiamento delle strategie di fronteggiamento delle novità e delle difficoltà; • la pianificazione dei propri comportamenti in una prospettiva a breve, medio e lungo termine.

 

Si tratta di un percorso di crescita complesso e articolato reso possibile, da un lato, dalla progressiva maturazione di strutture neurobiologiche che riescono ad organizzare le esperienze in sistemi di complessità crescente e, dall’altro, dalla progressiva acquisizione delle abilità emergenti descritte (motorie, prassiche, linguistiche e sociali).

Tali abilità rendendo possibile l’agire e l’interagire con e sull’ambiente, permettono al bambino di effettuare quelle esperienze critiche per la realizzazione del suo percorso di crescita.

Pertanto, nelle situazioni in cui si verifica la mancata emergenza di un’abilità, il bambino viene a perdere uno strumento necessario per la sua crescita psicologica.
Ne deriva che il lavoro riabilitativo rivolto alla facilitazione dell’abilità non deve mai perdere di vista la valenza strumentale di tale abilità alla realizzazione di un progetto di sviluppo molto più generale: in definitiva, in riabilitazione dell’età evolutiva si lavora per favorire la crescita della persona.
Le considerazioni appena esposte hanno rilevanti ricadute sul piano pratico-abilitativo e contribuiscono a fornire connotazioni di originalità e specificità alla riabilitazione dell’età evolutiva